Title: Il filesystem SysFs
Author: Sandro Tosi
Last modified: 2004-06-21
Gia` dal kernel 2.2 era presente, ma con il kernel 2.4 l'utilizzo del
filesystem virtuale Proc e` diventato di fondamentale importanza per
la gestione della propria macchina.
ProcFs e` un filesystem virtuale in quanto non risiede su un'unita` di
memorizzazione, ma viene generato ``on-the-fly'' dal kernel quando vi
si naviga al suo intero: tecnicamente parlando, si tratta di
un'interfaccia verso alcune strutture dati del kernel, che consente di
leggere ed a volte modificare alcuni attributi di queste strutture.
Inizialmente nato per contenere informazioni riguardanti i processi in
esecuzione, ben presto vengono aggiunte molte informazioni che niente
hanno a che fare con i processi, in particolare le informazioni
sull'hardware della macchina.
A partire dal kernel 2.6 viene reso disponibile il filesystem virtuale
Sys, nato dalla normale evoluzione del ProcFs, per separare da esso la
parte relativa all'hardware della macchina. Dunque alcune entry che
prima apparivano sotto /proc, ma che non c'entrano niente con la
gestione dei processi, sono state messe in SysFs per aumentare la
coerenza e ridurre la dispersione di informazioni.
I due filesystem, percio`, non sono l'uno esclusivo dell'altro ma,
anzi, concorrono entrambi al buon funzionamento della macchina.
Per attivare questo filesystem, e` possibile eseguire
mkdir <mountpoint>
mount -t sysfs none <mountpoint>
(solitamente e per coerenza con ProcFs, il mountpoint e` scelto come
/sys) oppure rendere definitiva la sua presenza all'interno della
root, aggiungendo questa riga a /etc/fstab
none /sys sysfs defaults 0 0
sempre dopo aver creato il mountpoint /sys.
Maggiori informazioni si possono trovare nella directory di
documentazione dei sorgenti del kernel, e precisamente nel file
/usr/src/linux/Documentation/filesystems/sysfs.txt.
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