Title: Usare le pendrive USB sotto Linux
Author: Sandro Tosi
Last modified: 2004-09-27 (2004-09-26)
Questo tip e` scritto utilizzando un kernel 2.6.7 su Debian, quindi
alcune indicazioni potrebbero non essere valide per altri
kernel/distribuzioni.
Innanzitutto per poter sfruttare a pieno la propria pendrive, sono
necessari alcuni settaggi al kernel.
L'USB2.0 e` molto piu` veloce dell'USB1.1 e dunque risulta impostante
attivarlo: per far questo si deve includere nel kernel (staticamente o
come modulo) il driver EHCI (oltre ai driver OHCI o UHCI implementano
l'USB1.1) presente nella sezione ``USB''.
Inoltre, altri elementi devono essere inclusi nel kernel:
o usb-storage, che consente di utilizzare degli storage tramite USB
o sd_mod lo SCSI Disk support, in quanto i dispositivi di
memorizzazione di massa attaccati alle porte USB sono visti come
device SCSI.
Da notare che le pendrive USB vengono si` riconosciute come dei device
SCSI, ma con il kernel 2.6 non e` piu` necessario utilizzare lo strato
di emulazione ide-scsi per averne accesso.
Una volta che si e` inserita la penna, si esegua
# dmesg
che mostra i messaggi di sistema, cosi` da vedere se essa e` stata
riconosciuta correttamente e soprattutto su che device viene mappata;
sul mio sistema, la penna viene sempre mappata come ``/dev/sda''; su
altri sistemi, a volte, puo` succedere che ad inserimenti successivi
il device cambi e sia ``/dev/sda1'' o altri.
Ora che il device viene visto correttamente, e` possibile montarlo:
# mount /dev/sda <mount_point>
Se la pendrive viene utilizzata con frequenza, come e` immaginabile,
risulta comodo inserire re nel file /etc/fstab la seguente riga:
/dev/sda /pendrive vfat user,noauto 0 0
dove il mountpoint e` ``/pendrive'' e si e` scelto di indicare, tra le
opzioni, ``user'', in modo da concedere che il dispositivo possa
essere montato da tutti gli utenti e non soltanto da root; inoltre
l'opzione ``noauto'' indica che deve essere montato esplicitamente
(comunque, per altre opzioni ``man fstab'').
Una volta montata ed utilizzata, la penna deve essere rimossa (prima o
poi...): per fare questo conviene, una volta terminate le operazioni e
quindi appena ci si accinge a voler rimuovere la chiavetta, eseguire
# sync
che forza la scrittura dei dati, rimasti nei buffer, sui rispettivi
device (la scrittura ritardata e` tipica anche dei floppy). Questa
pratica e` piu` una paranoia che un'effettiva necessita`: infatti,
eseguendo
# umount /pendrive
la scrittura dei dati ancora presenti nei buffer di cache verso i
dispositivi dovrebbe essere automatica, un po` come avviene, appunto,
con i floppy in cui le scritture sembrano immediate ma che in realta`
sono posticipate ed eseguite poco per volta, e completate (se non lo
erano ancora) interamente nel momento dell'umount.
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