Può essere assegnato ad un processo P ed ha la definizione dove . Se L contiene una sola azione si scrive . La restrizione ha quindi come parametro un insieme di etichette che vengono internalizzate, cioè diventano locali all'interno del sistema e non sono più visibili da un osservatore esterno. Ovviamente l'azione non può essere ristretta perché è già interna al sistema. E' importante sottolineare che oltre alle azioni , sono internalizzate anche tutte le eventuali azioni complementari .
In conclusione, nel processo P ristretto da L le azioni presenti in L sono proibite a meno che non facciano parte di una sincronizzazione. Per questo motivo utilizzando questo operatore l'insieme di comportamenti osservabili diminuisce. Dalla regola di transizione si vede che oltre ad essere deterministico è anche un operatore statico:
La restrizione assume grande importanza soprattutto se applicata ad un'azione che sincronizza due processi. Si parla perciò di composizione ristretta che talvolta viene indicata con
Se abbiamo
e se i due processi
hanno uno e l'altro
tra i loro
comportamenti, sicuramente queste azioni non possono essere
eseguite isolatamente, ma solo tramite la sincronizzazione sulla
porta specificata ottenendo come risultato .
Esempio Bill-Ben 6: Nel sistema Bill_Ben, le regole di
transizione della composizione parallela non vietano di fare
evitando perciò la sincronizzazione.
Restringendo l'azione su Bill_Ben sicuramente il cammino
del sistema è:
Ovviamente le prime due derivazioni singole posso essere scambiate di ordine e la composizione parallela finale equivale a . Si conclude che la comunicazione tra i due processi Bill e Ben avviene internamente al sistema sulla porta etichettata con e sempre dopo che i due hanno effettuato i propri output iniziali.
Morpheus 2004-02-10